Oggi non riesco a tacere.
Non posso. Non voglio. 😔
Da sindaco, ma prima ancora da essere umano, sento il dovere di alzare la voce di fronte a ciò che sta accadendo. Da ore porto nel cuore le immagini che ho visto e che non riesco a scacciare: bambini che piangono nel silenzio di una stanza fredda, un’eco lontana dei loro singhiozzi che sembra rimbalzare sulle pareti come un’ingiustizia che non trova pace. 🧒👧💔
Li immagino tendere le mani nel vuoto, cercando il calore che conoscono, quello vero: l’abbraccio della loro madre, lo sguardo saldo del loro padre. E invece si ritrovano circondati da corridoi asettici, da voci burocratiche senza volto, da passi che non cercano di capirli ma solo di spostarli, classificarli, rinchiuderli. 😢
La chiamano "casa famiglia".
Ma quale casa?
Quale famiglia? 🏠❓
Una casa è calore, odore di legna, luce che filtra tra le tende, risate che rimbalzano tra le pareti.
Una famiglia è un cuore che pulsa insieme, non una stanza chiusa a chiave. ❤️🔥
Quello in cui questi bambini sono stati portati, invece, è una prigione travestita da istituzione, un luogo dove estranei decidono per loro, dove l’amore viene sostituito da protocolli, dove la vita viene messa tra parentesi “per il loro bene”, senza ascoltare nessuno, senza vedere davvero nessuno. 🧊🔒
E per cosa?
Perché i loro genitori hanno scelto un’altra strada.
Una strada diversa, sì.
Scomoda per qualcuno, forse.
Ma libera. Profonda. Consapevole. 🌿✨
Hanno scelto di vivere lontano dal consumismo che ci soffoca e ci trascina, giorno dopo giorno, verso bisogni che non sono nostri, verso oggetti che si comprano e si buttano mentre la nostra libertà si assottiglia senza che ce ne accorgiamo.
Hanno scelto il bosco, la terra, il silenzio che parla più delle pubblicità. 🌲🍃
Hanno scelto di crescere i figli nella semplicità, nell’autenticità, nell’essenziale.
E per questa scelta, nel mio cuore, non vedo colpe.
Vedo coraggio. 💚
Per altri, invece, questa scelta è diventata motivo di punizione.
E questo mi lacera dentro. 😣
Oggi il mio ruolo istituzionale non mi dà conforto.
Mi fa male.
Mi fa sentire piccolo.
Perché vedo istituzioni che dovrebbero proteggere e che invece feriscono.
Vedo un popolo che protesta, che chiede umanità, che implora buon senso… ma che non viene ascoltato. 🗣️🚫
La verità, quella che nessuno vuole dire, è che il popolo non conta.
Non quando in gioco ci sono “principi astratti”, decisioni blindate, logiche che guardano più ai sistemi che alle persone.
Eppure le persone sono l’unica cosa che dovrebbe contare. 👥
Il mio cuore oggi è infranto.
Mi sento colmo di una tristezza che pesa come pietre nello stomaco. 💔
Eppure spero.
Spero con tutto me stesso che presto — molto presto — questi bambini possano tornare a correre verso le braccia dei loro genitori, che possano addormentarsi ascoltando il respiro della loro mamma, che possano sentire il passo sicuro del loro papà avvicinarsi nella notte. 🤲❤️
Spero che nessuno, mai più, osi strappare un figlio a chi lo ama davvero. 🚫👶💞
Non è democrazia quella che divide.
Non è giustizia quella che lacera.
Non è società quella che punisce la libertà quando è pacifica e consapevole.
È repressione.
Ed è un dolore che non può passare sotto silenzio. ⚠️
Io oggi sono qui.
Vicino a questa famiglia.
Vicino a questi bambini.
Vicino a tutti coloro che credono ancora che l’amore sia il primo, e l’ultimo, vero criterio per giudicare. 🤝❤️
_Sindaco di Campo San Martino_
_Dario Luigi Tardivo_