⚠️ UNA RIFLESSIONE SENZA NUMERI SU GLOBALIZZAZIONE E GUERRA
Giovanna Visco
⏹️ Partendo dal fatto che la globalizzazione sia una forma complessa di interdipendenza, nel senso di organizzazione allargata della produzione industriale, suona come forzatura l’affermazione che essa sia finita o che stia morendo.
🔸️ Si assiste piuttosto a una sua riorganizzazione evolutiva: se prima essa si fondava su un rapporto duale tra paesi di produzione e paesi di consumo, adesso questa netta separazione geografica non c’è più.
🔸️ Con la formazione del cosiddetto ceto medio, cioè di fasce di popolazione il cui reddito consente un certo livello di autonomia nell’acquisto di beni e prodotti, nelle regioni asiatiche l’interdipendenza produttiva e il consumo sono sempre più coesistenti, spingendo gli investimenti occidentali ad aprire nuovi stabilimenti produttivi in aree free zone più ravvicinate.
🔸️ In molti popoli non occidentali sta avanzando con chiarezza una volontà di autodeterminazione, che respingendo la corruzione mette fuori gioco ingerenze e accaparramenti esterni, mettendo in crisi i valori e il senso della colonizzazione in tutte le sue diverse declinazioni, trovando espressione e forza in consessi come i Brics.
🔸️Ogni paese del Sud del mondo intende fare buoni affari con altri paesi, perché sa che da solo non va da nessuna parte, perché coglie quanto la cooperazione basata sulla reciproca soddisfazione sia necessaria alla coesistenza delle diversità e alla sopravvivenza della specie.
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Riassunto punti salienti
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