FRANCESCA ALBANESE: LA CRUDA VERITÀ
Francesca Albanese ha presentato all’ONU il suo rapporto intitolato “Genocidio a Gaza: un crimine collettivo”, accusando gli stati occidentali di complicità nel genocidio. Il rapporto è stato criticato non solo – ovviamente – da Israele, ma anche dal nostro stesso ambasciatore all’ONU, Massari, che lo ha definito “totalmente privo di credibilità”
COSA DICE IL RAPPORTO
Israele, ha detto Albanese, ha lasciato Gaza “soffocata, affamata e distrutta”. Il suo rapporto, che esamina il ruolo di 63 Stati nelle azioni di Israele (sia a Gaza che in Cisgiordania), denuncia un ordine mondiale coloniale, sostenuto da un sistema globale di complicità.
“Attraverso azioni illegali e omissioni deliberate, troppi Stati hanno danneggiato, fondato e protetto l’apartheid militarizzato di Israele, permettendo alla sua impresa coloniale di trasformarsi in genocidio, il crimine supremo contro il popolo indigeno della Palestina”.
Il genocidio, ha detto, è stato reso possibile attraverso la protezione diplomatica in “luoghi destinati a preservare la pace”, con connivenze militari che vanno dalla vendita di armi ad addestramenti congiunti con i militari dell’IDF. Albanese ricorda come l’Unione Europea, che ha sanzionato la Russia per l’Ucraina, abbia continuato a fare affari con Israele, e accusa gli Stati Uniti di aver fornito “copertura diplomatica” a Israele, usando il loro potere di veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Altre nazioni occidentali hanno collaborato, secondo il rapporto, con astensioni, ritardi e risoluzioni annacquate, rafforzando “una retorica semplicistica di ‘equilibrio’” che nella realtà non esiste.
Molti Stati, dice Albanese, hanno continuato a fornire armi a Israele, “anche mentre le prove del genocidio … si accumulavano”. Il rapporto ha evidenziato l’ipocrisia del Congresso degli Stati Uniti che ha approvato un pacchetto da 26,4 miliardi di dollari per la difesa di Israele, proprio mentre Israele minacciava l’invasione di Rafah.
Il rapporto punta il dito anche contro la Germania, il secondo maggiore esportatore di armi verso Israele durante il genocidio, con forniture che vanno “dalle fregate ai siluri”, e contro il Regno Unito, che avrebbe effettuato oltre 600 missioni di sorveglianza su Gaza dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023.
Albanese ha anche dichiarato che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite avrebbe dovuto affrontare il “pericoloso precedente” delle sanzioni imposte su di lei dagli Stati Uniti per le sue critiche alle azioni di Israele in Palestina, che le hanno impedito di viaggiare di persona a New York. “Queste misure costituiscono un attacco alle Nazioni Unite stesse, alla loro indipendenza, integrità e anima. Se non contestate, queste sanzioni rappresenteranno un altro chiodo nella bara del sistema multilaterale,” ha detto.
Ettecredo che Massari ha definito il rapporto “privo di credibilità”. Provate ad immaginare cosa succederebbe, se davvero il mondo occidentale cominciasse a riconoscere che le cose stanno realmente così.
Massimo Mazzucco